ÀÌÅ»¸®¾Æ ¹ÝÀÚµ¿ ¼ÒÃÑ 3Á¾·ù(1931 ~ 1939) Àü¿¡ ÀÚ·á º¸°­

µù°ÅÀåÀÎ | 2014-05-12 21:33:29

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ÀÌÅ»¸®¾Æ ¹ÝÀÚµ¿ ¼ÒÃÑ 3Á¾·ù(1931 ~ 1939)

 

 

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http://milpas.cc/rifles/ZFiles/Italian%20Rifles/Armaguerra%20Semi-Auto%20Rifle/Ital02[1].jpg
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/d/d3/Fucile_Scotti_Mod._X.JPG
http://img691.imageshack.us/img691/3452/scotti31.jpg

 

¼³¸í±Û ¹× »çÁø(ĸó)
http://it.wikipedia.org/wiki/Scotti_Mod._X
http://books.google.co.kr/books?id=Eq2Dnj4sDZIC&pg=PA551&lpg=PA551&dq=1937-type++Beretta+Mo.931&source=bl&ots=sbnwl7QGDI&sig=wjyOGh9TY5cKUsOxsgcIH6_ON14&hl=ko&ei=dlspTvDZM8-NmQWAj7yrDA&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1&sqi=2&ved=0CCYQ6AEwAA#v=onepage&q=1937-type%20%20Beretta%20Mo.931&f=false
http://it.wikipedia.org/wiki/Armaguerra_Mod._39

 

 

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Beretta MO.931(M1931) --> Armaguerra Mod.39(M1939)
semiautomatic rifle

 


 

ÂüÁ¶: Ãâó »çÀÌÆ®¿¡¼­ ÆÛ¿Â ¼³¸í±Ûµé ÀÔ´Ï´Ù.

 

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The M1931 (fucile automatico Beretta MO.931) was subjected to Italian army trials in the early 1930s. It was an orthodox gas-operated weapon with a recoil-spring housing protruding back above the straight-wrist butt. The lower part of the integral clip-loaded magazine case pivoted forward when the catch on the side of the butt was released. Ventilating holes were cut through to the forend and half-length handguard. Chambered for the standard 6.5x52 rimless cartridge it was about 45.5in long and weighed about 9lb empty. The 23.6in had four-groove concentric rifling, the internal magazine held six rounds, and the quadrant sight was graduated to 1,500 meters. An M1891 sword bayonet could be attached to the nose cap.

 

ÀÌÅ»¸®¾Æ¾î

Il Fucile Armaguerra Modello 1939 è un fucile semiautomatico progettato e prodotto in Italia.

 

Genesi e sviluppo

L'arma fu progettata da Francesco Nasturzio e da Gino Revelli, figlio del geniale Abiel Bethel Revelli. Fu

testata positivamente dal Regio Esercito nel 1939, che lo preferì, nella gara indetta per la fornitura di un

fucile semiautomatico, allo Scotti Mod. X ed al Breda Mod. 1935 PG e ne ordinò 10.000 pezzi alla Società

Anonima Revelli Manifattura Armiguerra di Genova. Il fucile trasse il nome dal codice telegrafico della

ditta, Armaguerra appunto. Nel 1938 l'esercito aveva stabilito il passaggio dal calibro 6,5 ¡¿ 52 mm al 7,35

x 51 mm Carcano, dotato di maggiore capacità lesiva. In questo calibro vennero quindi acquisiti il Carcano

Mod. 38 ed appunto l'Armaguerra Mod.39. Però con l'ingresso dell'Italia nella seconda guerra mondiale,

essendo ancora lontani dalla completa conversione al nuovo calibro, si interruppe probabilmente a 2.000

pezzi, nel timore che il doppio munizionamento creasse confusione nell'approvvigionamento. La conversione del Mod. 39 al vecchio calibro 6,5 ¡¿ 52 mm richiese una parziale progettazione, a causa della maggiore pressione sviluppata da questa munizione (3.000 atm rispetto alle 2.500 della cartuccia 7,35 x 51 mm Carcano). Entrò in produzione a ridosso del 1943, quando il precipitare degli eventi bellici fermò la produzione a poche centinaia di unità.

 

Descrizione

L'arma, con tiro semiautomatico, funzionava a corto rinculo della canna, con sistema di blocco oscillante: la canna e l'otturatore rinculavano insieme per circa 10 mm; poi l'otturatore continuava la sua corsa retrograda espellendo il bossolo. L'alimentazione avveniva inserendo dall'alto la lastrina da 6 colpi (comune al Mod.91/38), che fuoriusciva per gravità quando l'otturatore inseriva l'ultima cartuccia. Una particolarità dell'arma era l' assenza di manetta di armamento: per armare l' otturatore si doveva agire sulla maglietta anteriore della cinghia, che comunque non arretrava allo sparo. Anteriormente al ponticello era presente la leva di sgancio dell'otturatore, che rimaneva in apertura dopo l'ultimo colpo. La tacca di mira era tarata a 300 metri. Poteva montare sia la sciabola-baionetta Mod. 1891 che la baionetta Mod. 1938.


Á¦ÀÛÀÚ: ?

 

Á¦ÀÛ»ç: Beretta --> Armaguerra

 

»ý»ê³âµµ: 1931³â(M1931(Mo-931))
                   1939³â(M1939(Mod-39))

 

Á¦¿ø
 
»ç¿ëź¾à: 6.50x52mm (ammoź) M1931(Mo-931)
              7.35x51mm (ammoź) M1939(Mod-39)
Àüü¹«°Ô: 4.1Kg (M1931(Mo-931))
              4.2Kg (M1939(Mod-39))
Àüü±æÀÌ: 1.156mm
ÃÑ¿­±æÀÌ: 599mm
Àåź¼ö: 6¹ß
À¯È¿»ç°Å¸®: 300m³»¿Ü
Ãѱ¸¼Óµµ: 700m/s
»ý»ê·®: 1~10Á¤°¡·® ½ÃÇèÁ¦ÀÛÃßÁ¤

 

 

M1932 Marco Scotti Mod X Societa Anonima semiautomatic rifle

 

 


ÂüÁ¶: Ãâó »çÀÌÆ®¿¡¼­ ÆÛ¿Â ¼³¸í±Ûµé ÀÔ´Ï´Ù.

 

ÀÌÅ»¸®¾Æ¾î

Lo Scotti Mod. X è un fucile semiautomatico progettato e prodotto in Italia prima della seconda guerra

mondiale. Provato lungamente dal Regio Esercito in competizione con altri modelli di fucile semiautomatico, nonostante le buone qualità dimostrate non giunse all'adozione da parte dello stesso.

 

Genesi e sviluppoIl

nome dell'arma deriva dal nome del progettista Alfredo Scotti e dall'anno di progettazione, essendo il 1932 l'anno decimo dell'Era Fascista espressa in numeri romani. Fu ottenuta da Scotti modificando lievemente il suo Mod. IX (Mod. 31) ed assemblata dalla Società Anonima Armi Automatiche Scotti (abbreviata in Autoscotti) di Brescia. Venne lungamente testata dal Regio Esercito, anche in operazioni durante la Guerra d'Etiopia. Nel 1939 fu presentato, nell'ambito di una gara per la fornitura di un fucile semiautomatico, insieme al Breda Mod. 1935 PG ed all'Armaguerra Mod. 39, ma fu scelto quest'ultimo che, pur avendo una meccanica più complessa rispetto al Mod. X era più affidabile in presenza di residui di combustione.

 

Descrizione

L'arma, per semplificarne la produzione, faceva ricorso a canna, serbatoio, alzo, attacco per la baionetta e guarnizioni del Carcano Mod. 91 prodotte dalla Fabbrica d'Armi del Regio Esercito di Terni. Calcio, culatta, otturatore ed il resto erano prodotte ed assemblate dalla Autoscotti.

 

Come per tutte le armi automatiche e semiautomatiche progettate da Alfredo Scotti, il funzionamento è a

rinculo, con canna fissa, e blocco geometrico dell¡¯otturatore (in due pezzi, con testa rotante e slitta)

rimosso per azione del gas. L'arma spara solo in semiauto, ad otturatore aperto. L'alimentazione avviene

arretrando l'otturatore fino allo scatto d'arresto, quindi si introduce dall'alto la stessa lastrina da 6 colpi del Mod. 91. Al momento del fuoco l'otturatore avanza camerando la cartuccia, mentre i due tenoni sulla

sua testa ingaggiano gli scassi elicoidali nel ricevitore, provocando la rotazione della testa stessa durante l'avanzamento, finché la slitta non entra in un apposito scasso sulla testa, bloccandone la rotazione, e fissandola quindi alla canna. Il percussore, fisso, solidale alla parte posteriore dell'otturatore, fa esplodere il colpo. Un pistone a corsa corta è posizionato sotto la canna, nella cassa. Quando il proiettile supera un¡¯apposita apertura nella canna, da questa viene spillato gas, che muove indietro il pistone, collegato alla slitta, con forza sufficiente a ritrarla per qualche centimetro, provocando quindi lo sblocco della parte anteriore, la quale, a questo punto, libera di ruotare, viene ruotata e spinta indietro dalla pressione residua dei gas presenti in canna, con forza sufficiente a completare il ciclo, e quindi l'otturatore arretra bloccandosi in apertura fino allo scatto successivo del grilletto. Quando l'otturatore inserisce l'ultima cartuccia della lastrina nella camera di scoppio, questa, vuota, fuoriesce per gravità da una fessura sotto il serbatoio. La sicura si inserisce facendo scattare in avanti il grilletto, che così abbassa la lastrina nel serbatoio impedendo l'inserimento della prima cartuccia presentata. Continuando a spingere avanti il grilletto, si manda in chiusura l'otturatore, ovviamente senza colpo.

 

Á¦ÀÛÀÚ: Marco Scotti

 

Á¦ÀÛ»ç: Societa Anonima

 

»ý»ê³âµµ: 1932³â

 

Á¦¿ø 

 

»ç¿ëź¾à: 6.50x52mm   
Àüü¹«°Ô: 4.1Kg
Àüü±æÀÌ: 1.114mm
ÃÑ¿­±æÀÌ: 610mm
Àåź¼ö: 6¹ß
À¯È¿»ç°Å¸®: 300m³»¿Ü
Ãѱ¸¼Óµµ: 700m/s
»ý»ê·®: 1~10Á¤°¡·® ½ÃÇèÁ¦ÀÛÃßÁ¤

 

 

type1937 Beretta(M1937) semiautomatic rifle

 



ÂüÁ¶: Ãâó »çÀÌÆ®¿¡¼­ ÆÛ¿Â ¼³¸í±Ûµé ÀÔ´Ï´Ù.


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The improved 7.35mm M1937 was 41.7in long had a 19.1in barrel and weighed 8.7lb. A notched block sufficed as a 300-meter sight and the M91-38 knife bayonet could be attached when required. The gun shared the rotating-bolt locking system of its predecessor, but chambered a more potent cartridge. The magazine was changed, eliminating the pivoting section, and charger guides were added to the recoil-spring housing. The butt was given a shallow pistol grip; ventilating holes were cut through the half-length handguard; and the forend between the barrel band and the nose cap was replaced by a fluted metal section


Á¦ÀÛÀÚ: ?

 

Á¦ÀÛ»ç: Beretta 

 

»ý»ê³âµµ: 1937³â

 

Á¦¿ø

 

»ç¿ëź¾à: 7.35x51mm (ammoź)
Àüü¹«°Ô: 3.9Kg
Àüü±æÀÌ: 1.059mm
ÃÑ¿­±æÀÌ: 485mm
Àåź¼ö: 6¹ß
À¯È¿»ç°Å¸®: 300m³»¿Ü
Ãѱ¸¼Óµµ: 755m/s
»ý»ê·®: 1~10Á¤°¡·® ½ÃÇèÁ¦ÀÛÃßÁ¤

 

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